Buon Natale

Vivissimi Auguri di Buon Natale a tutti quanti
 
 
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Il Cane Volante e L’Elefante Rosa

"… e così il cane iniziò a correre su e giù per la stanza mentre il povero elefante rosa non sapeva come fare per rimettergli il guinzaglio, i tre uccellini di metallo li guardavano attentamente dal loro trespolo di vetro e nessuno osava intervenire…"

"…ad un certo punto il cane si fermo e iniziò a bere per terra, da una pozza creatasi vicino ad un tavolo dove si erano rovesciati una birra nera e un coctail azzurro di ignota composizione. l’elefantino rosa provò ad avvicinarsi lentamente per rimettergli il guinzaglio, ma quando era quasi a portata il cane saltò rapido sul tavolo, e divenne prima blu, e poi gli vennero dei riflessi verdi in quel momento inizioò a ululare verso il soffitto e mentre ululava gli spuntavano delle ali verdi. il povero elefante rosa non fece in tempo a chiudere tutte le finestre che il cane era già uscito dal bar volando. i tre uccellini di metallo spiegarono le loro ali e lasciando il trespolo di vetro lo seguirono fuori dalla finestra cigolando. il povero elefante rosa non sapeva più cosa fare, iniziò a seguirlo fuori dal bar, e intanto pensava a cosa avrebbe raccontato al vecchio Azellus, di certo non sarebbe stato felice di sapere che il suo cane era fuggito, ne tantomento di sapere come era fuggito… …e per fortuna che non gli erano spuntate anche le corna…"

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Il sogno Blu dell’ispettore Lu

 

il sogno blu dell’ispettore Lu

lo puoi fare anche tu che aspetti? bambù?

l’ispettore Lu va in vacanza domani, e il suo sogno blu è come il mare, profondo, mosso e violento, a perdita d’occhio, infinito…

di conseguenza non ve lo sto a raccontare, che velo dico a fare(?), perchè sarebbe troppo lungo e non ci starebbe tutto, e non c’è nulla di peggio di una racconto lasciato a metà…
se passa l’ispettore Lu ve lo racconta lui forse, magari, se non è impegnato a inseguire un criminale che vi vuole rubare in casa…

un HIP! HIP! URRAH!! PER L’ISPETTORE LU E PER IL SUO SOGNO BLU!!!

HIP! HIP! URRAH!
HIP! HIP! URRAH!!
HIP! HIP! URRAH!!!

buona notte… 

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Soom (Breath, di Kim Ki-Duk, 2007)

Soom (Breath)

di Kim Ki-Duk, 2007
..
Trama:

Una scultrice, in crisi con suo marito, inizia a frequentare un carcerato condannato alla pena capitale, sotto l’occhio vigile del misterioso responsabile del carcere, che noi vediamo solo in qualche riflesso di monitor.

Un carcerato condannato alla pena capitale tenta il suicidio, un suo compagno di cella si innamora di lui, ma lui non contraccambia, all’improvviso una donna inizia a fargli visita, nel modo meno prevedibile…

CRITICA:

Kim Ki-Duk mette in scena un dramma, degli spostamenti di sentimento, come un domnio i sentimenti si spostano da una persona ad un’altra e da quella ad un’altra, come tessere che cambiano di posto, poi tornano al loro, e poi si muovono di nuovo.
Al di la dei ritmi lenti, tipicamente orientali, il film è molto occidentale, ricco di richiami più o meno lontani al cinema europeo, francese, tedesco ed italiano, senza contare una serie di autocitazioni, richiami alle ciclo delle stagioni, guardacaso del film che l’ha reso celebre in Europa, o a qualche storia/personaggio che pare uscito dai film precedenti; di richiami/mescolanze di figure simboliche occidentali (l’angelo) ed asiatiche (l’uovo).
fortunatamente la fotografia è tipicamente orientale, e quindi ottima.
forse la colonna sonora minimale, per quanto buona, avrebbe potuto essere essere distribuita meglio nel corso del film, come le location, alcune molto buone altre non troppo, anche se sicuramente funzionali alla rappresentazione.

il voto ve lo do prossimamente, quando avrò metabolizzato meglio il film.. anche la critica sarà soggetta a variazioni probabilmente… 

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Gli Esseri Spaziali Stanno Arrivando

 Oggi mi sono sognato gli essere spaziali, avevano un cappello di carta stagnola e fumavano sigarette di cioccolato, quello che di solito si mangia, non quello fatto di droga.

in ogni caso anche se con me erano gentili, sopratutto dopo che gli ho offerto un té verde, mi hanno detto che stanno arrivando, e che ci invaderanno.

Siccome io sono stato gentile e gli ho offerto il té verde allora mi hanno detto che con me saranno gentili, e sopratutto che mi porteranno un motore più veloce per la mia astronave fatta di lego, alla facciazza della lego, che non mi ha mai mandato il motore potente come glielo avevo chiesto io…

…ah, poi hanno detto che invece la maggior parte di voi altri stupidi terrestri morirà tra atroci sofferenze… sopratutto quelli che si riveleranno stronzi e cattivi.

Buon maggio a tutti 

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Older Blood & Earlier Blood

Erano schizzi di sangue vecchio, quelli che macchiavano la ceramica del lavandino e le piastrelle intorno, schizzi di sangue raggrumato, insieme alle incrostrazioni tra le piastrelle.
Erano schizzi di sangue fresco, invece, quelli che decoravano come un nastro rosso la maniglia della porta, che erano colati lungo la porta di legno, seguendo le pieghe dello stesso, che in anni di umidità avevano intagliato creando piccole rughe naturali.
Ai piedi della porta, dove il sangue fresco era colato, si vedevano i piedi freddi di quello che fino a pochi istanti prima era stato un uomo. Certo forse considerarlo un uomo era un complimento eccessivo, ma questa è una sottigliezza, perchè di fatto.. il sangue parlava, quel corpo non era più nessuno, era carne fredda stesa sul pavimento.

Il pigiama a righe era squartato, dai fori dei proiettili, no il sangue non era sgorgato da solo. Il corpo che vestiva era appartenuto a mio fratello maggiore Tom. Non riuscivo a toccarlo, ma non ero più nemmeno in grado di distogliere, lo sguardo. Di colpo mi tornarono in mente tutti i ricordi dei bei momenti che avevamo passato assieme da bambini, prima che che le nostre vite prendessero strade diverse, prima che l’odio tra noi nascesse… Come anni fa, in campagna dai nonni, ricordo che il nonno stava incidendo una mucca nel legno, faceva caldo. Doveva essere tarda mattinata, perchè la nonna poco dopo ci chiamava per il pranzo, il profumo delle tagliatelle ci abbracciava senza lasciare scampo, quel giorno mangiammo in cortile. Io volevo più panna&prosciutto sulle tagliatelle, ma era finita, Josh me ne diede un po’ della sua… O quell’altra volta, quando ho rotto i pattini, e lui mi prestò i suoi per permettermi di continuare a giocare….

Appoggiai il revolver sul mobiletto a fianco del lavandino, ed aprii l’acqua. L’odore della polvere da sparo era ovunque… mi lavai le mani, e mentre l’acqua mi scivolava addosso, mi scivolò il pensiero che avrei potuto inscenare una rapina e farla franca. Con la stessa rapidità con cui l’acqua mi scivolava sulle mani, anche questa idea mi scivolò via… Non sarebbe stato giusto, non era per farla franca che gli avevo sparato.

Mi tornò in mente un litigio dove, dopo il rifiuto di mio padre di tenere una scatola chiusa per qualche giorno, seguì una rissa. Alla fine mio fratello se ne andò con la sua scatola, ma a mio padre sanguinava il labbro.

mi ricordai anche quando mi invitò per una vacanza al mare, erano anni che non ci vedevamo, pensai che fosse una buona occasione.. appena arrivai mi aprì un sedile ed estrasse un pacco che si era fatto nascondere da un contatto delle mie parti.. non gli fregava nulla di me, mi aveva fatto venire solo per un affare di lavoro.

Ma tutto questo l’avevo perdonato, o comunque, sebbene ci avesse irrimediabilmente allontanati, non aveva alimentato un particolare rancore. Ad alimentare l’odio fu  un altra storia, che iniziava lontano, iniziava quando era nato Luis, suo figlio, mio nipote, la madre una ragazza, Conchita, con la quale aveva avuto un periodo felice, e che non aveva esitato ad abbandonare al primo affare, come al solito poco chiaro, nel quale si era cacciato. Conchita con Luis cercò i nostri genitori, e con essi trovo anche me, Conchita era davvero una brava ragazza, e faticavo a capire come potesse essere finita con mio fratello, forse non era ancora morto completamente il ragazzo con cui ero cresciuto durante l’infanzia. Tra me e Conchita nacque del tenero, e presto sia lei che Luis entrarono come parte integrante della famiglia. Un giorno mentre ero al lavoro si presentò a casa un uomo, aveva occhiali scuri, una vestito molto bello ed una pistola automatica. Luis si accorse subito che l’uomo era armato e si nascose prima di essere visto. Da una fessura dell’armadio vedeva le gambe dell’uomo e della madre, e sentiva nitidamente le urla, l’uomo rivoleva la sua cocaina, o in alternativa i corrispettivi soldi.. Luis non sapeva ancora cosa fosse la cocaina, ma era spaventato, sentiva sua madre che piangeva dicendo che non sapeva a cosa si riferisse.. ad un tratto uno sparo, e Conchita si trovò sdraiata con un fiore rosso in mezzo al petto.

Luis chiamò una vicina appena l’uomo se ne andò ma ormai per Conchita non c’era nulla da fare.

Conchita non sapeva davvero nulla di quella partita di coca, erano anni che non avevamo notizie di Tom.

Questo non riuscii a perdonartelo, mi ripromisi di trovarti e di fartela pagare di persona, ed eccomi qua. In piedi davanti al tuo corpo inerte… hai finito di darci problemi fratello…

è ora. Il telefono è freddo, ed i numeri cedono senza problemi sotto le mie dita.

"Pronto polizia? ho appena ucciso mio fratello. mi trovate in via ********** al civico 71, vi aspetto qui."

 

 

 

FINE.

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Il Mio Festival di Venezia 2006

Quest’anno le mie vacanze si sono ridotte a circa sei giornate di Venezia, tra città e lido per il Festival del cinema e le bellezze della città.
Purtroppo non avevo nessun accredito, ed il mio festival cinematografico si è ridotto alla visione di 5 film, ed in questo spazio, di questi parlerò(cercando di non dilungarmi):
 
The Wicker Man
 
Remake del film degli anni settanta,  si rivela un film sostanzialmente mediocre, Nicolas Cage oltre ad essere inespressivo si mangia le parole, e veste i personaggi di un personaggio sostanzialmente idiota (come mai dopo essere stato a mollo una notte la prima cosa che fa è mettersi la giacca asciutta sui vestiti bagnati? come mai quando capisce che l’aereoplano è stato manomesso, non si chiede subito dove sia finito il pilota?) ed è molto poco comprensibile, nonostante questo il film si segue bene, ma è prevedibile, ad ogni passo ti svela il mistero, ed al momento della "resa dei conti" tutta la suspance è sparita, si sa già come va a finire.. unica nota positiva sono le musiche di Angelo Badalamenti, che nonostante tutto riesce a gonfiare un po’ di tensione, subito vanificata dalle immagini.
 
voto 4.
 
The Black Dalhia
 
Film ispirato in parte agli eventi, in parte al romanzo di Ellroy, De Palma mette in scena un omaggio al cinema noire anni ’40, con un cast d’eccezione, il risultato è a dir poco deludente: i personaggio sono così stereotipati che appena li vedi capisci subito chi sono, come sono, cosa faranno, cosa gli capiterà, e come finiranno prima della fine del film. Lo stesso discorso vale per i rapporti tra i personaggi, accuratamente spiegati allo spettatore, ma che non vengono mai fatti sentire, troppo didascalici per colpire lo spettatore. In ultimo Brian De Palma deve aver preteso dagli attori una recitazione nello stile dell’epoca, dato che questo tipo di recitazione caratterizza tutti i personaggi, il risultato è tra il patetico ed il ridicolo, e intrappola completamente gli attori nei personaggi, come già detto già fortemente stereotipati, annullandone la possibilità di rendere "vivo" il personaggio. Unica eccezione a queste nefaste direttive pare essere Fiona Shaw in un ruolo pressochè secondario. Tante piccole cose tuttavia rendono il film apprezzabile ed alla fine il voto è comunque sufficiente.
 
voto 6.
 
Tachiguishi Retsuden (Amazing Lives of the Fast Food Grifters)
 
Molti anni dopo la serie animata di Lamù Oshii Mamoru torna a visitare il genere comico, mischiandolo però questa volta con un analisi entologica del giappone dal dopoguerra ad oggi, ripercorsa dal punto di vista dei cosìdetti "maestri dei fast food" meno gentilmente detti scrocconi. il risultato è interessante, anche perchè oshii approfondisce il suo concetto di cinema utilizzando degli attori in carne ed ossa, ma realizzando un film sostanzialmente d’animazione, in modo ancora più evidente che in Avalon. Il risultato è un film inaspettato dal regista di Ghost In The Shell e Patlabor, ma ricco di elementi interessanti. La nota negativa è la scarsa animazione, il film troppo spesso e troppo a lungo resta statico, questo lo può rendere noioso ad alcuni, ed è un peccato.
 
voto 7.
 
Paprika
 
Nuova opera cinematografica di Satoshi Kon. questa volta il regista di "A Perfect Blue" si cimenta con il mondo dei sogni, citando a più riprese, "Strange Word", "Ghost In The Shell 2 – Innocence" ed altri film si rivela non particolarmente originale, il risultato tuttavia è notevole, ed alla fine molto apprezzabile, la rappresentazione dei sogni, è realizzata molto bene, così come moltissimi particolari. Film molto piacevole e ben realizzato quindi, tra realtà e fantasia.
 
voto 8 e mezzo.
 
Fangzhu (Exiled)
 
Johnnie To riemerge da hong kong con un film quasi perfetto: una gangster’s story, ricca di una poesia davvero eccezionale: in un mondo fuori dalla legalità, il valore dell’amicizia si rivela essere il più forte, più forte del rispetto e più forte dell’egoismo. Con scene mozzafiato per perfezione e bellezza, attori bravissimi, ed una musica eccellente.. pare di trovarsi di fronte ad un redivivo Sergio Leone (al quale per altro non mancano citazioni..) unico particolare a svegliare dall’impressione sono gli attori cinesi, che chiaramente non si sono mai visti protagonisti nei film di Leone. Unica nota stonata di questo film è una pubblicità non troppo occulta all’interno del film ad una nota bevanda energizzante.. una spiacevole caduta di stile in un film quasi perfetto. nonostante tutto ottimo.
 
voto 9- .

 
è un peccato che questi ultimi due film citati non abbiano ricevuto premi, ma non avendo visto i film premiati purtroppo non posso nemmeno esprimermi completamente.
 

I film orientali si potevano vedere gratis grazie ad uno stand che ne regalava i biglietti delle prime.
Peccato che ci sia stata una solta proiezione pubblica per il film del leone d’oro alla carriera David Lynch, Enland Empire.. cercherò di recuperarlo prima o poi..
Peccato anche che tra tutte le rassegne sui film vecchi non c’è ne sia stata nemmeno una dedicata al maestro Imamura Shohei, che purtroppo è morto circa 3 mesi fa, e che è stato uno dei più importanti registi del sol levante. 
 
Giacomo.
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L’assassino di manichini 7 – Epilogo

è forte l’odore dell’uovo e della pancetta che friggono assieme.. anche il rumore è notevole, sopratutto quando tutto intorno tace.
un altro sorso e poi riappoggio la tazza, il gin non è la cosa migliore come aperitivo.. ma è sempre meglio della tequila, quella proprio non va giù.
il rumore del soffritto non mi basta più accendo la radio per provare a sentire il notiziario, ma non riesco a seguirlo, troppe cose per la testa… no non troppe, una sola ma troppo grossa.. metto un disco, è Meddle dei Pink Floyd, il primo pezzo è sostanzialmente strumentale, meglio non lo canticchio e mi da il ritmo per pensare.. che cazzo faccio? è un pazzo criminale, però non riesco a denunciarlo, è più sano della maggior parte delle persone con cui lavoro, e le persone con cui lavoro vanno anche in giro armate. però se non lo fermo, quando lo trovano i manichini con cui lavoro, di sicuro gli fanno la pelle è triste ma ne sarebbero capaci.. in ogni caso non può andare avanti così, la fabbrica che ha bruciato dava lavoro a tanta gente vera, non era solo la "madre" dei suoi manichini.
Che cazzo faccio?
 
è fantastico, ho conosciuto la mia prima fan, spero proprio che ritorni, magari con amiche o amici, magari è la volta che divento famoso. Era ora che il mio operato per la società venga riconosciuto. oggi ho riempito una tanica di passata di pomodoro, vino e marmellata di amarene, poi l’ho chiusa, l’ho agitata, ho aperto il tappo, l’ho presa in basso, e ho iniziato a girare su me stesso, in mezzo a tutte quelle teste vuote e tumefatte che mi stavano intorno.. il risultato era davvero notevole, pulp fiction a confronto è una bazzecola.
 
-"Pronto commissario… si sono io, volevo comunicarle che ho individuato il maniaco dei manichini, vi aspetto alla ex fabbrica Salter, e qualche agente, ma non esageri con gli agenti, troppi potrebbero essere controproducenti.. ah un altra cosa, non venite a sirene spiegate, e portate almeno un vettura in borghese, chiudo, vi aspetto.."
Mi accendo una sigaretta a mano tremante, non è bello quello che sto facendo, purtroppo se non lo facessi le cose potrebbe finire peggio per lui. è fredda l’aria che mi accarezza le guance, il cielo è grigio, ma le nuvole sono alte…
ricomincia a nevicare. Nevica piano, mi accendo una sigaretta solo per vedere la sottile linea del fumo salire in cielo, in senso contrario rispetto ai fiocchi di neve. Il vento è sparito. Non fumo la sigaretta, solo quanto basta perchè non si spenga, preferisco vederla bruciare lentamente. Seguo il fumo, e con esso i miei pensieri.. i miei sensi di colpa.. Volano via, piano uno alla volta.
La sigaretta è finita. Ora si avvicina una macchina, no. Due.
è il commissario; arriva con discrezione come gli avevo richiesto. Se non fa cazzate forse l’ho sottovalutato, vedremo.
 
"Salve dottoressa.. mi dica è la dentro?"
"Salve commissario. Si, il soggetto è la dentro."
"intende spiegarmi cosa vuole fare con pochi uomini? come mai ha chiesto un auto in borghese? "
"il soggetto non è pericoloso, ma è chiaramente malato, è convinto di aver fatto un servizio alla società, di essere un eroe, un esempio. Io andrò su, e gli spiegherò che la televisione lo vuole intervistare, e che una macchina con una scorta sono venuti a prelevarlo per portarlo allo studio televisivo. per questo motivo vi chiedo di no usare manette, e di stare al gioco.. in questo modo il soggetto vi seguirà senza problemi."
 
"si, penso che sia fattibile, lei ci garantisce che non ci saranno problemi? se quel bastardo non mangia la foglia?"
" si, ve lo posso garantire, non è un soggetto pericoloso. Voi due, che siete in borghese, fategli delle fotografie mentre esce, penserà che siete dei giornali. Ora se non ci sono domande io vado a prenderlo."
 
I tacchi delle scarpe battono su ogni scalino, ad ogni passo, mentre salgo verso l’ultimo piano, non è un rumore piacevole, e le stanze vuote della fabbrica amplificano il suono rendendolo stordente, ogni passo mi avvicina al tradimento dell’uomo forse più lucido che abbia mai incontrato. sicuramente il più degno di essere definito tale. è l’ultima rampa di scale, ormai sa che sono qui, devo recitare bene, sperando che i manichini di sotto non tradiscano me.
 
"Salve, vedo che è tornata. Lei forse non ci crederà ma ero sicuro che l’avrei rivista entro la fine della settimana. Sono contento che sia tornata."
 
"Sono felice anche io, ho pensato molto a lei, alla fine mi sono resa conto che il suo lavoro merita di essere riconosciuto da tutti. le ho preparato una sorpresa."
 
"Una Sorpresa? Ma è bellissimo, io adoro le sorprese! Ma che sgarbato che sono, si sieda le preparo un caffé."
 
"La ringrazio ma oggi non ho tempo purtroppo ho giù sotto degli amici che mi stanno aspettando, ma che dico.. ci stanno aspettando"
 
"Aspettano anche me?"
 
"Si, accidenti volevo fosse una sorpresa ma non c’è l’ho fatta, ebbene le spiego subito di che si tratta, ho parlato con la televisione, e hanno detto che vogliono intervistarla! Hanno capito subito che era l’artista più importante del decennio, e mi hanno chiesto di portarla agli studi per un intervista, hanno parlato anche di un qualche premio, tipo di vitto e alloggio in una località di cui non ricordo il nome, spero ti piaccia questa sorpresa."
 
"La televisione… Caspita si! così finalmente potrò spiegare a tutti la mia arte! beh forza andiamo.."
 
"Allora vieni! Ti hanno mandato anche una scorta, vogliono essere sicuri che tu li raggiunga sano e salvo, pensa quanto ti reputano importanate."
 
è andato tutto bene, il commissario non mi ha tradito, e gli altri ragazzi sono stati al gioco, ho avuto il permesso di seguirlo per tutta la durata del processo, gli ho fatto credere che fosse tutto uno show, certo qualche volta era un po’ sorpreso, però nel complesso credo non abbia subito traumi. anche il giudice è stato comprensivo, certo ora è in prigione, ma ho il permesso di scrivergli regolarmente. E lui risponde a me regolarmente. Gli hanno dato una cella singola, temono che possa diventare violento a contatto con altri detenuti, sia chiaro al processo si è comportato bene, ma quando il giudice ha visto in che condizione aveva ridotto i manichini non se l’è sentita di lasciarlo con gli altri detenuti. Questa è l’ultima lettera che mi ha spedito, recita così:
 
"Cara Amica,
L’albergo in cui mi hanno portato è molto tranquillo, sono un po’ rigidi con gli orari dei pasti, ma tutto sommato i camerieri sono molto gentili. Il cibo non è il massimo tutto sommato non si mangia male, qualche volta mi portano a fare delle passeggiate, non mi lasciano mai solo quando passeggiamo, ed è piacevole perchè altrimenti mi annoierei, è bello respirare aria fresca qualche volta. ho molto tempo per pensare, scrivere e  sognare, è molto rilassante.
Purtroppo inizia a mancarmi la possibilità di viaggiare, io non sono mai riuscito a stare troppo tempo in un posto, ho bisogno di sentire il sole dell’estate sulla pelle, così come la pioggia dei temporali estivi, ho bisogno di sentire le foglie secche scricchiolare sotto i miei piedi in autunno, ho bisogno di guardare la neve accumularsi sui tetti delle case d’inverno, ho bisogno di vedere la vita tornare ad Essere in primavera. certo devo dire che qui si sta bene, ma è un luogo asettico, senza stagioni, inizio a sentire il bisogno di tornare a camminare da solo per strada, è tanto tempo che non entro in un caffé a bere un cappuccino, o che scambio due chiacchiere con l’edicolante. Dopo 6 mesi qui dentro inizio a sentire la mancanza di tutto questo, e mio malgrado sento il bisogno di partire. Ti manderò una cartolina non appena avrò raggiunto un posto dove fermarmi qualche tempo. nel frattempo stammi bene.
 
Il Tuo Amico Che Non Ti Dimenticherà, spero di rivederti un giorno."
 
Sembra che voglia andarsene, è meglio che vada a trovarlo, prima che il trauma sia troppo forte, la lettera è stata scritta ieri, forse sono ancora in tempo.
ma prima mi faccio un caffé al bar, anzi no, un cappuccino, come quelli che mancano al mio caro amico. e nel frattempo mi leggo il giornale.
 
"si, mi siedo li, un cappuccino, si grazie, mi porti anche un paio di paste."
 
Mi portano il cappuccino, mi portano anche le paste, ma non me accorgo subito, la prima pagina del giornale, questa mattina, è una calamita:
 
"EVADE DALLA CELLA DI ISOLAMENTO L’ASSASSINO DI MANICHINI!
 
Questa mattina gli agenti che gli hanno portato la colazione hanno trovato la cella vuota, al suo posto manco a dirlo per scherzo.. un manichino completo e a grandezza naturale completamente identico al lui. è mistero sul come sia riuscito ad introdurlo nella cella, come è un misteroil modo tramite cui sia riuscito a scappare. L’uomo che era balzato alle cronache circa sei mesi fa per aver rubato e torturato centinaia di manichini, e per aver incendiato la fabbrica degli stessi..."
 
Incredibile.. chissà se un giorno lo rivedrò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
FINE.
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L’assassino di manichini 6

Sentivo il lieve strato di ghiaccio che cedeva sotto le suole delle scarpe, e i piedi che sprofondavano un paio di centimetri nella neve, ho rallentato il battito. Procedo lentamente verso l’ingresso della fabbrica abbandonata.. ma il ghiaccio che cede, fa rumore, poco ma fa rumore.. anche il cuore che batte nel petto fa rumore.. per i piedi si può risolvere, cammino ricalcando le orme lasciate dall’assassino dei manichini.. per il cuore nel petto.. beh quello è meglio che continui a scandire il suo ritmo..
Diventa una musica, si amalgama perfettamente con il respiro.. e anche la sottile brezza che fa tentennare impercettibile gli orecchini.. tiene il ritmo.. è il ritmo più naturale che ci sia al mondo.. ormai sono dentro.
La fabbrica è buia, probabilmente d’estate sarebbe stata anche umida, ma ora è ancora inverno, è fredda e secca. I rumori non sono cessati. vengono dal piano di sopra, rumori, risate isteriche, non è un buon auspicio per una psichiatra della polizia disarmata.
 
"sento che cede…."
 
TOMP!
 
"..ormai hai il cranio distrutto, è inutile che continui ad opporre resistenza, il muro ti ha già grattuggiato il naso, ora cedi piccolo bastardo.. cedi!"
 
TOMP!………..TOMP!TOMP!TOMP!CRASHK!
 
"sapevo avresti ceduto stronzetto.. sono sudato, ma ogni goccia di questo sudore è stata ben spesa, un tumulo di corpi lacerati sono stati trattati adeguatamente.. diavolo questi sono finiti, devo andare al furgone a prenderne altri…" mi accendo una sigaretta.. non riesco ad accendere al primo colpo.. nemmeno al secondo.. mi tremano le mani e le lebbra.. è sempre un emozione distruggere un cranio legnoso a mani nude.. ed è anche faticoso.. ma che soddisfazione!
Basta ciance, devo andare a svuotare il furgone.
 
..un altro piano vuoto, ma quanti piani ha questa fabbrica?.. i rumori si fanno più fort, da piano di sopra sembrerebbe.. no un momento.. ora c’è silenzio.. anche i miei passi si fermano, sono appena entrata in questa sala, e la scalinata per il piano successivo è davanti a me.. questo silenzio.. se guardo le gambe sono di nuovo immobili, non riesco a muoverle, c’è troppo silenzio.. d’un tratto dei passi rapidi, quanto bastano ad alzare lo sguardo.. quanto bastano a vederlo fermo a metà della scala,  immobile e stupito mi guarda, in un silenzio che misura esattamente i quattro metri scarsi che ci separano..
 
Chi cazzo è questa! merda.. non riesco a muovere un altro muscolo.. beh questo nemmeno lei pare.. che silenzio.. qualche giorno fa era il rumore che faceva la differenza, il dinamismo del mio corpo di carne che distruggeva dei corpi finti.. ironia della sorte oggi è il silenzio che fa la differenza.. il silenzio e l’immobilismo in cui ci siamo gelati a vicenda…  solo il fumo della sigaretta continua a salire ed a volatilizzarsi nell’aria della sala..
"Sa-Salve.. Vu-Vuole una sigaretta?" solo così riesco a smuovere un braccio verso di lei..
 
"no grazie, non fumo.."
 
"cosa ci fa lei qui?"
 
"cercavo un uomo.."
 
"un uomo… io sono un uomo.. cercava me?"
 
"non lo so.. forse.. forse si.."
 
un ammiratrice? "vuole un caffè? al piano di sopra ho una piccola moka e un fornellino.."
 
"mm"
 
"c’è anche un tavolino, venga… mi segua"  i muscoli sono sciolti mi giro e risalgo..
 
riesco di nuovo a muovermi.. sento che sto facendo la cosa più stupida ma non riesco a farne altre, lo sto seguendo, e non sono nemmeno armata.. che cazzo mi prende..
 
è sicuramente un amiratrice, le mostrerò le mie vittime, le mostrerò i miei trofei! e se ci sarà tempo.. se lo vorrà le mostrerò "IO" all’opera, ci saranno scintille! voleranno schegge!! ed uno scroscio di applausi solo per me!!!
 
il rumore dei tacchi sugli scalini rimbomba in tutta la stanza vuota.. la prossima volta che faccio una cosa del genere scarpe da tennis… è sudato, e aveva gli occhi fuori dalle orbite nell’attimo in cui ci siamo trovati faccia  a faccia.. ora no.. ora si è ricomposto, sembra contento..
 
sposto qualche corpo con qualche calcio, abbiamo una signora.. deve avere spazio per passare, almeno fino al tavolino..
 
mentre la mia testa passa al piano superiore attraverso questa botola, la visione che mi circonda è aggiacciante.. ad un occhiata distratta una montagna di cadaveri lacerati si para innanzi a me, sembra un museo degli orrori, ad un occhiata più attenta si capisce che sono dei manichini truccati, ed allora anzichè un museo degli orrori pare di più un museo d’arte contemporanea… sono da per tutto, è impressionante..
mentre ci facciamo largo tra i corpi tumefatti la luce del sole filtrata dalla vetrata è calda e ci illumina, le nostre ombre sottili si rompono come vetro scontrandosi con i corpi dei manichini, presto arriviamo a d un tavolino con due sedie.. è surreale la presenza di un fornelletto e di una moka in mezzo a tutta quella devastazione.
 
"la prego, si sieda, mi ci vorrà un attimo per preparare il caffè"
 
"grazie.. che strano posto è questo…"
 
"LE PIACE?!?"
 
"è strano… lei è un artista?"
 
"in un certo senso si, ma non solo, penso che artista sia una definizione riduttiva del mio ruolo nella società"
 
"..ovvero?.."
 
"vede io in realtà svolgo un importante missione sociale, vede, le nuove generazioni sono deluse dalla nostra, e a ragione, per questo motivo cercano nuovi modelli, modelli finti, vuoti, inconsistenti.. io capisco la loro necessità di nuovi modelli, ma non voglio che facciano l’errore di rifugiarsi sotto l’ala di modelli che non possono dargli nulla, per questo motivo io distruggo i loro nuovi modelli inconsistenti, i nostri ragazzi non devono abbandonare modelli scadenti per modelli ancora più scadenti, forse è il caso che inizino a costruire da loro dei nuovi modelli.. modelli degni di essere chiamati tali.."
 
"capisco e devo ammettere che non ha tutti i torti, ma quelli che distrugge qui sono solo manichini.. manichini che arredano delle vetrine.."
 
"non è così semplice… purtroppo nel momento in cui un epoca basa la sua cultura sul consumismo, i manichini nei negozi diventano l’emblema di quello che si dovrebbe essere, e si trovano ovunque, i nostri ragazzi si trovano faccia a faccia con questi modelli fortunatamente inarrivabili, ma imitabili, tutto questo porta ad un immobilismo culturale, destinato a collassare su se stesso, e a lasciare un vuoto terribile nella società.. questa mia  piccola rivoluzione è rappresentativa, ma non vuota di significato."
 
"perchè li trucca e li rompe così?"
 
"perchè lo stato attuale delle cose mi mette molta rabbia addosso, e questo è un ottimo modo per sfogare la mia rabbia, c’è gente che va allo stadio a pestarsi, le prende e quando torna a casa magari pesta i proprio figli perchè ha bisogno di ridarne un po’ di quelle che ha preso; c’è gente che preferisce comperare un’arma da fuoco che la faccia sentire più forte salvo tenerla nel cassetto fino al momento di fare una strage sul luogo di lavoro; ci sono uomini che preferiscono andare a puttane perchè l’hanno preso nel culo al lavoro e hanno bisogno di sentirsi maschi; in sostanza la nostra società fornisce frustrazioni su frustrazioni all’uomo comune, ma non fornisce sufficienti valvole di sfogo, anche io ho le mie frustrazioni quotidiane, ma personalmente ho preferito canalizzare le mie negatività in un opera volta al miglioramento della società, e personalmente preferisco essere distruttivo verso degli oggetti inanimati che verso delle persone in carne ed ossa.. quando è stata l’ultima volta che è stata in una scuola, in una piazza, in un supermercato, in una discoteca? se si guarda in giro noterà che la maggior parte dei giovani sono più simili a questi manichini.. che futuro possono dare alla nostra società dei manichini? no i nostri ragazzi non meritano questo, meritano di meglio, io non posso dargli di meglio, ma posso provare a togliergli quanto di peggio la nostra generazione gli ha laciato."
 
"…"
 
"è buono il caffè?"
 
"si, grazie, ci vuoleva qualcosa di caldo.."
 
"spero che abbia trovato quello che cercava."
 
"si, c’é tutto, anche di più di quello che mi aspettavo, di quello che speravo di trovare.. ora devo andare.."
 
"tornerà a trovarmi?"
 
"probabilmente si, anche se non so dirle quando.."
 
"torni pure quando vuole, magari la prossima volta le mostro come lavoro.. male che vada un caffè lo troverò sempre.."
 
"la saluto"
 
"buona giornata."
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L’assassino di manichini 5

Ancora sole freddo… 
la neve si staglia ancora sotto il sole, ma non si scioglie.. però diventa nera..
ho le guance fredde, odio andare al lavoro, una mattina passata in mezzo a degli idioti in divisa, e indovina un po’… i manichini mi fanno cercare il rapitore di manichini… però questa notte le cose sono cambiate, non è tanto facile, il Nostro amico ha fatto il salto di qualità, la fabbrica di manichini fuori città è andata a fuoco, e anche se nessun collegamento è provato, sarebbe stupido non collegarlo a tutti i furti di manichini che ci sono stati, ci è riuscito anche il commissario, … mamma che freddo.. ma a che serve il sole se continua a fare freddo?
 
Il massacro di questi corpi non è vano, mi rinvigorisce, ora ho tutti quelli del furgone parcheggiato qui fuori da massacrare, sarà l’ebbrezza della violenza, la giusta e necessaria violenza, sarà ogni copo vibrato, saranno le schegge che volano, mi sento bene, mi sento bene MI SENTO BENE MISENTOBENEMISENTOBENEMISENTOBENE……………………..respiro…
…solo io…
 
…respiro…
 
…sono sola…
…polvere siamo e polvere torneremo ci diceva il parroco durante la predica, ma se sei un manichino? Che torni ad essere? Polvere? segatura forse.. ma non importa, quello che impoerta è che devo scoprire quel maniaco, anche se probabilmente è meno pazzo della maggior parte delle persone con cui lavoro. Non posso lasciarlo andare, ha bruciato la fabbrica, perchè la fabbrica? perchè è la "madre" delle sue vittime predilette? ma se la vede così, e l’ha bruciata vuol dire che i rapiti li ha "uccisi" probabilmente… dove? bella domanda è per questo che sono qui… questo sole non aiuta, fa freddo… qui al commissariato tutte le finestre hanno le sbarre, ma sono davvero loro i carcerati? il sole lacera la finestra ma anche lui incontra le sbarre, ma il sole non si ferma, ci passa intorno, e proietta un ombra, dalle sbarre, proprio su di me… sulla mia scrivania… poco più avanti su un altra scrivania è lo stesso… a guardare l’ombra sembra una cosa fragile e molle… provo a coprirla istintivamente con un quaderno, niente da fare, che stupida… è un ombra… però rende l’idea delle nostre vite, siamo qui, e le sbarre ci rinchiudono… delle sbarre tanto leggere da non essere palpabili, ma tanto resistenti da non togliersi mai… forse anche il Nostro maniaco ama specchiarsi nella luce del sole…. vediamo… palazzi rivolti al sole del tramonto o dell’alba, ce ne sono diversi… è una pista assurda, ma non avendone tanto vale provare…  polvere siamo e polvere torneremo…
 
Quanto mi piace impiccare questi corpi… e poi trascinarli con la corda che li impicca per il pavimento ruvido e di cemento della fabbrica… li sento graffiarsi al suolo… e corro più forte… LAGGIù!! una corsa dove ho rovesciato un barattolo di vernice rossa, SIIIIIIIIII!!!!! Ora al piano di sopra, un celfoan ti aspetta, prima che il sangue finto si secchi…
Ormai non c’è pù posto nella fabrica, questi corpi giacciono ammucchiati, anche il celofan ormai è finito… 9 li ho impiccati all’architrave.,.. avvolgo l’ultimo e lo distendo vicino a quest’altro, il sole è un po’ più caldo di ieri, ma è ancora freddo… non importa mi piace lo stesso sentirlo sulla pelle… le giornate si stanno allungando.. ora posso goderlo più a lungo, però devo pensare ad una soluzione..  presto questo piano della fabbrica sarà saturo di manichini, e non posso comperare altro celofan… devo trovare una soluzione… intanto respiro alla luce del sole, è una palla rossa… …fuori… la neve…. e sotto questi corpi… polvere….
 
Polvere siamo, polvere torneremo…
la fabbrica, alla fabbrica nascevano, alla fabbrica torneranno…  TROVATO! 
ma prima di mandarci il commissario è il caso che verifichi la mai tesi, la pista è troppo debole, devo fare un controllo..  inizierò da questa fabbrica… qui il sole dovrebbe illuminare giusto la parte più alta, a quest’ora, e visti gli orari dei "rapimenti" forse lo trovo ancora li… …non so perchè… ma sento di doverci prima fare due chiacchiere con questo tizio prima di mandaci il commissario.. ho bisogno di sapere se è davvero un pazzo o se è il più lucido di tutti… ho bisogno di sapere perchè.
Mamma che freddo, sento il ghiccio incrinarsi sotto le ruote  dell’auto…
Sono arrivata.. un furgone e orme fresche…
apro il furgone.. manichini… diavolo, ci sono….
giungono strani rumori dai piani alti… forse dovrei chiamare rinforzi.. no.. prima devo parlarci sola!!
…I rumori… richiamano alla testa la mia infanzia, come quella volta nel fienile, dello zio… strani rumori.. il resto non lo ricordo…   il mio respiro crea nuvole di fumo… dense… ho paura? no.. però non riesco a muovermi.. perchè?
strani rumori… RUMORIRUOMRIRUMORI…
 ….fiù….
 
…respiro…
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