Older Blood & Earlier Blood

Erano schizzi di sangue vecchio, quelli che macchiavano la ceramica del lavandino e le piastrelle intorno, schizzi di sangue raggrumato, insieme alle incrostrazioni tra le piastrelle.
Erano schizzi di sangue fresco, invece, quelli che decoravano come un nastro rosso la maniglia della porta, che erano colati lungo la porta di legno, seguendo le pieghe dello stesso, che in anni di umidità avevano intagliato creando piccole rughe naturali.
Ai piedi della porta, dove il sangue fresco era colato, si vedevano i piedi freddi di quello che fino a pochi istanti prima era stato un uomo. Certo forse considerarlo un uomo era un complimento eccessivo, ma questa è una sottigliezza, perchè di fatto.. il sangue parlava, quel corpo non era più nessuno, era carne fredda stesa sul pavimento.

Il pigiama a righe era squartato, dai fori dei proiettili, no il sangue non era sgorgato da solo. Il corpo che vestiva era appartenuto a mio fratello maggiore Tom. Non riuscivo a toccarlo, ma non ero più nemmeno in grado di distogliere, lo sguardo. Di colpo mi tornarono in mente tutti i ricordi dei bei momenti che avevamo passato assieme da bambini, prima che che le nostre vite prendessero strade diverse, prima che l’odio tra noi nascesse… Come anni fa, in campagna dai nonni, ricordo che il nonno stava incidendo una mucca nel legno, faceva caldo. Doveva essere tarda mattinata, perchè la nonna poco dopo ci chiamava per il pranzo, il profumo delle tagliatelle ci abbracciava senza lasciare scampo, quel giorno mangiammo in cortile. Io volevo più panna&prosciutto sulle tagliatelle, ma era finita, Josh me ne diede un po’ della sua… O quell’altra volta, quando ho rotto i pattini, e lui mi prestò i suoi per permettermi di continuare a giocare….

Appoggiai il revolver sul mobiletto a fianco del lavandino, ed aprii l’acqua. L’odore della polvere da sparo era ovunque… mi lavai le mani, e mentre l’acqua mi scivolava addosso, mi scivolò il pensiero che avrei potuto inscenare una rapina e farla franca. Con la stessa rapidità con cui l’acqua mi scivolava sulle mani, anche questa idea mi scivolò via… Non sarebbe stato giusto, non era per farla franca che gli avevo sparato.

Mi tornò in mente un litigio dove, dopo il rifiuto di mio padre di tenere una scatola chiusa per qualche giorno, seguì una rissa. Alla fine mio fratello se ne andò con la sua scatola, ma a mio padre sanguinava il labbro.

mi ricordai anche quando mi invitò per una vacanza al mare, erano anni che non ci vedevamo, pensai che fosse una buona occasione.. appena arrivai mi aprì un sedile ed estrasse un pacco che si era fatto nascondere da un contatto delle mie parti.. non gli fregava nulla di me, mi aveva fatto venire solo per un affare di lavoro.

Ma tutto questo l’avevo perdonato, o comunque, sebbene ci avesse irrimediabilmente allontanati, non aveva alimentato un particolare rancore. Ad alimentare l’odio fu  un altra storia, che iniziava lontano, iniziava quando era nato Luis, suo figlio, mio nipote, la madre una ragazza, Conchita, con la quale aveva avuto un periodo felice, e che non aveva esitato ad abbandonare al primo affare, come al solito poco chiaro, nel quale si era cacciato. Conchita con Luis cercò i nostri genitori, e con essi trovo anche me, Conchita era davvero una brava ragazza, e faticavo a capire come potesse essere finita con mio fratello, forse non era ancora morto completamente il ragazzo con cui ero cresciuto durante l’infanzia. Tra me e Conchita nacque del tenero, e presto sia lei che Luis entrarono come parte integrante della famiglia. Un giorno mentre ero al lavoro si presentò a casa un uomo, aveva occhiali scuri, una vestito molto bello ed una pistola automatica. Luis si accorse subito che l’uomo era armato e si nascose prima di essere visto. Da una fessura dell’armadio vedeva le gambe dell’uomo e della madre, e sentiva nitidamente le urla, l’uomo rivoleva la sua cocaina, o in alternativa i corrispettivi soldi.. Luis non sapeva ancora cosa fosse la cocaina, ma era spaventato, sentiva sua madre che piangeva dicendo che non sapeva a cosa si riferisse.. ad un tratto uno sparo, e Conchita si trovò sdraiata con un fiore rosso in mezzo al petto.

Luis chiamò una vicina appena l’uomo se ne andò ma ormai per Conchita non c’era nulla da fare.

Conchita non sapeva davvero nulla di quella partita di coca, erano anni che non avevamo notizie di Tom.

Questo non riuscii a perdonartelo, mi ripromisi di trovarti e di fartela pagare di persona, ed eccomi qua. In piedi davanti al tuo corpo inerte… hai finito di darci problemi fratello…

è ora. Il telefono è freddo, ed i numeri cedono senza problemi sotto le mie dita.

"Pronto polizia? ho appena ucciso mio fratello. mi trovate in via ********** al civico 71, vi aspetto qui."

 

 

 

FINE.

About giack7

Cameramen Videomaker Director Of Photography
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3 Responses to Older Blood & Earlier Blood

  1. Giulia says:

    ciao! arrivo qui dal forum del moviesquiz!ma queste storire sono tutte farine del tuo sacco? se si complimenti! scrivi davvero bene… molto da scenografo!Passa da me se ti va!

  2. anna says:

    lo ammetto … leggendoti in movies non ho mai trovato un punto di interesse, ma qui… stai diventando uno dei mie scrittori preferiti. ciao e grazie della visita al mio blog mi dispiace solo che sia semidisabiato.

  3. Unknown says:

    Davvero bella la storia…se farina del tuo sacco…complimenti il tuo scrivere è fluido…ma forse un pò scontato….ma piacevole
     

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